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Aprire un'associazione culturale: primi passi

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Condividere la passione per la letteratura, l'arte o il cinema, difendere tradizioni che vanno scomparendo oppure discutere di politica ed economia. Le ragioni per fondare un'associazione culturale sono molteplici e - per i diretti interessati - sempre validissime. Ma spesso la mancanza di tempo per reperire tutte le informazioni necessarie a metterla in piedi scoraggia anche i più intraprendenti. Ecco allora i punti fondamentali da affrontare per dare vita a una realtà di questo tipo.
L'associazione culturale: che cos'è
Un'associazione culturale è un gruppo di persone - per legge almeno 3 - che condivide un ideale o uno scopo
comune e ha come sua 'missione' quella di discuterlo, approfondirlo, tutelarlo laddove necessario e promuoverlo
all'esterno. Per perseguire questo obiettivo condiviso l'associazione deve avere una struttura organizzativa,
essere formalizzata con un Atto Costitutivo e regolamentata da uno Statuto interno.
La struttura interna di una società culturale
Per fondare un'associazione culturale è necessario stabilire i seguenti ruoli e organi amministrativi:
- Presidente - legale rappresentante dell'associazione, eletto dall'Assemblea o dal Consiglio Direttivo, ha la responsabilità giuridica della stessa;
- Assemblea dei soci - convocata almeno una volta all'anno, è il più importante organo deliberante dell'associazione in quanto discute e approva i bilanci ed elegge il Consiglio Direttivo e il Collegio dei Revisori dei Conti;
- Consiglio Direttivo - formato da un numero dispari di componenti (tra cui sempre il Presidente e il Vicepresidente dell'associazione) gestisce l'amministrazione ordinaria e straordinaria;
- Collegio dei Revisori dei Conti - eletto dall'Assemblea, ha il compito di controllare la gestione economico-finanziaria dell'associazione e di vigilare che essa non si discosti dai fini dichiarati nello Statuto
L'Atto Costitutivo, lo Statuto e il codice fiscale dell'associazione
L'Atto Costitutivo è una specie di contratto sottoscritto dai soci che difinisce il nome dell'associazione, le
attività che si intende svolgere, lo scopo istituzionale, il patrimonio e la sede. Lo statuto invece è il
regolamento interno della stessa e specifica lo scopo dell'associazione, l'organigramma (con relativi compiti e
durata degli incarichi), i requisiti per l'iscrizione e i diritti e i doveri di amministratori e soci. Il codice
fiscale infine - che deve essere richiesto presso l'Ufficio delle Imposte Dirette - è il documento che attesta
l'esistenza dell'associazione come soggetto economico.
Associazioni culturali non riconosciute e riconosciute: pro e contro
A seconda che si sottoscriva l'atto costitutivo in privato o alla presenza di un notaio, le associazioni
culturali si distinguono in non riconosciute e riconosciute.
- Associazioni culturali non riconosciute
Rappresentano la maggior parte delle associazioni culturali in Italia, perché meno onerose e complesse da gestire. Si fondano su una scrittura privata tra i soci che viene poi depositata (insieme allo Statuto) presso l'Ufficio del Registro.
- Associazioni culturali riconosciute
Sono basate su un Atto Costitutivo e uno Statuto redatti sotto la supervisione e con il benestare di un notaio e successivamente depositati presso l'Ufficio del Registro. Prevedono maggiori costi iniziali, ma presentano il vantaggio dello status di 'persona giuridica', che è concesso dal Presidente della Repubblica previa domanda alla Prefettura. L'iter dura circa due anni, meno se l'associazione limita la propria attività a livello provinciale o regionale: in questo caso infatti il riconoscimento è effettuato dal prefetto o dal presidente della giunta regionale. Lo status di 'persona giuridica' limita la responsabilità degli amministratori e separa nettamente il loro patrimonio da quello della società.
Aspetti economici e contabili dell'associazione culturale
Qualunque sia lo scopo dell'associazione culturale, per legge deve essere dotata di un registro di cassa per il
bilancio sociale dove vanno annotati tutti movimenti di denaro. Anche se l'associazione è senza fini di lucro, è
permesso esercitare attività commerciale purché questa non prevalga rispetto ai fini dell'associazione. In tal
caso allora è necessario aprire la Partita Iva, dotarsi di libri contabili e provvedere al versamento dei
relativi oneri fiscali.
Per fare prima...
Creare un'associazione culturale non è una 'mission impossible', ma di sicuro è un percorso complesso. Per
questa ragione, anziché fondarne una ex novo può essere vantaggioso appoggiarsi ad associazioni nazionali
riconosciute come per esempio l'ARCI, l'ACLI, l'AICS, l'ANSPI, il CAPIT o l'ENDAS. Queste realtà forniscono un
puntuale servizio di consulenza legale, fiscale, amministrativa e organizzativa e a oggi rappresentano l'unica
strada alternativa alla costituzione di un'associazione culturale in proprio.